martedì 13 maggio 2025

Approvato il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla Formazione in Materia di Sicurezza sul Lavoro

Il recente Accordo tra il Governo e le Regioni (17 aprile 2025) delinea un aggiornamento sostanziale del sistema di formazione obbligatoria in materia di sicurezza e salute sul lavoro, in ottemperanza al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. L'intento primario è la standardizzazione e l'elevazione qualitativa dei percorsi formativi a livello nazionale. Di seguito, si elencano i punti principali che caratterizzano il nuovo accordo:

  • Standardizzazione dei Contenuti e Durate: Definizione più precisa e uniforme dei contenuti minimi, delle durate e degli aggiornamenti periodici per la formazione di lavoratori, preposti, dirigenti e RLS, superando le eterogeneità regionali pregresse.
  • Requisiti Qualitativi dei Soggetti Formatori: Inasprimento dei criteri di qualificazione per gli enti e i docenti erogatori della formazione, focalizzandosi su competenze specifiche, esperienza comprovata e aggiornamento professionale continuo.
  • Modalità Didattiche e Tecnologie Innovative: Apertura regolamentata all'utilizzo di metodologie didattiche avanzate, inclusa la formazione a distanza (e-learning) nel rispetto di specifici requisiti tecnici e di tracciabilità, e l'introduzione di strumenti come la realtà virtuale/aumentata per simulazioni pratiche.
  • Rafforzamento della Formazione Pratica: Maggiore enfasi sull'addestramento pratico e sulle simulazioni operative, mirate all'acquisizione di competenze concrete per la gestione dei rischi specifici delle diverse attività lavorative.
  • Tracciabilità e Validazione della Formazione: Implementazione di sistemi più rigorosi per la registrazione, la tracciabilità e la validazione della formazione erogata, potenzialmente attraverso piattaforme digitali centralizzate o sistemi interoperabili.
  • Aggiornamento Normativo e Tecnologico Continuo: Previsione di meccanismi strutturati per l'aggiornamento periodico dei contenuti formativi in relazione all'evoluzione della normativa, delle buone prassi e delle innovazioni tecnologiche nei diversi settori.
  • Controllo e Monitoraggio dell'Efficacia Formativa: Introduzione di indicatori e procedure per la valutazione dell'efficacia della formazione erogata, con possibili meccanismi di audit e verifica da parte degli organi competenti.
  • Riconoscimento della Formazione Pregressa e Crediti Formativi: Definizione di criteri chiari per il riconoscimento della formazione già acquisita e per la gestione dei crediti formativi tra diversi percorsi e contesti lavorativi.
  • Specificità Settoriali: Maggiore attenzione alle peculiarità dei diversi settori produttivi, con la possibile definizione di moduli formativi specifici e integrativi per affrontare i rischi settoriali in modo più mirato.
  • Ruolo degli Organismi Paritetici: Potenziamento del ruolo degli organismi paritetici nella definizione dei fabbisogni formativi e nella validazione dei percorsi, in virtù della loro conoscenza approfondita delle dinamiche aziendali e dei rischi specifici.

L'implementazione di questo nuovo Accordo Stato-Regioni richiederà un adeguamento da parte di tutti gli attori coinvolti nel sistema della prevenzione, con l'obiettivo di elevare il livello di consapevolezza e competenza in materia di sicurezza sul lavoro e contribuire in modo significativo alla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali.

lunedì 24 marzo 2025

GPS su autocarri: sanzione di 50.000 euro ad una azienda

 Il Garante Privacy ha multato con 50mila euro un’azienda di autotrasporto per l’uso illecito di un sistema GPS che monitorava i mezzi utilizzati da circa 50 dipendenti senza rispettare la normativa sulla privacy. 

L’indagine, avviata dopo il reclamo di un ex dipendente e condotta con la Guardia di Finanza, ha rivelato che il sistema tracciava in modo continuo localizzazione, velocità e stato dei veicoli, violando i limiti imposti dall’Ispettorato del lavoro. 

L’azienda non aveva fornito un’informativa adeguata ai lavoratori e conservava i dati per oltre cinque mesi, contravvenendo ai principi di minimizzazione e limitazione. Oltre alla sanzione, il Garante ha imposto all’azienda di correggere le proprie pratiche e fornire un’adeguata informativa ai dipendenti.

lunedì 10 febbraio 2025

Aggiornamenti sul Decreto Legislativo n.231/2001

Negli ultimi mesi, il Decreto Legislativo 231/2001 è stato aggiornato con l’introduzione di nuovi reati presupposto, ampliando così la responsabilità amministrativa degli enti. Queste modifiche impongono alle aziende un adeguamento dei propri Modelli di Organizzazione e Gestione (MOG) per garantirne la conformità.

Principali aggiornamenti

  1. Legge 8 agosto 2024, n. 112
    È stato introdotto nel Codice Penale il reato di "Indebita destinazione di denaro o cose mobili" (art. 314-bis c.p.), ora incluso tra i reati presupposto del Decreto 231. Questa nuova fattispecie si aggiunge al peculato e riguarda le situazioni in cui viene compromesso un interesse finanziario dell’Unione Europea.

  2. Legge 9 agosto 2024, n. 114
    Sono state apportate modifiche al Codice Penale, tra cui:

    • L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio (art. 323 c.p.), che non è più perseguibile.
    • La riformulazione del reato di traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.), ora definito in modo più restrittivo.
      Questi cambiamenti hanno un impatto diretto sull’elenco dei reati previsti dal Decreto 231.
  3. Legge 9 ottobre 2023, n. 137
    Con la conversione in legge del "Decreto Giustizia" (D.L. 10 agosto 2023, n. 105), sono stati aggiunti tre nuovi reati presupposto:

    • "Turbata libertà degli incanti" (art. 353 c.p.)
    • "Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente" (art. 353-bis c.p.)
    • "Trasferimento fraudolento di valori" (art. 512-bis c.p.)
      Queste nuove fattispecie ampliano il rischio legato ai rapporti con la Pubblica Amministrazione e rendono necessario un aggiornamento dei MOG per includere misure di prevenzione adeguate.

Implicazioni per le aziende

Le aziende devono valutare attentamente l’impatto di queste modifiche normative sui propri processi interni e aggiornare i Modelli di Organizzazione e Gestione per prevenire il rischio di commissione dei nuovi reati presupposto. È fondamentale che gli Organismi di Vigilanza (OdV) monitorino costantemente l’evoluzione normativa per garantire la conformità ed evitare responsabilità amministrative.

Per consultare l’elenco sempre aggiornato dei reati presupposto previsti dal D.Lgs. 231/2001, è possibile fare riferimento al sito ufficiale dedicato.