Il Garante ha
definito i settori che saranno oggetto di verifica nei primi sei mesi
del 2020 e, in particolare riguarderanno:
- i trattamenti di
dati svolti nell’ambito della sanità e, più precisamente, gli
enti pubblici che si occupano della “medicina di iniziativa” e le
multinazionali del settore farmaceutico e sanitario.
- i trattamenti di
dati effettuati dagli intermediari dell’ambito della fatturazione
elettronica;
- le società che
gestiscono banche dati reputazionali e dalle società di food
delivery;
- il rispetto delle
norme nel rilascio di certificati tramite l’Anagrafe nazionale
della popolazione residente,
- il trattamento dei
dati per attività di marketing, e-banking, gestione delle carte di
fedeltà;
- l’uso di
software per la gestione delle segnalazioni di condotte illecite (il
cosiddetto “whistleblowing”);
- la gestione in
caso di violazioni della sicurezza dei dati (data breach).
Saranno inoltre
effettuati controlli sulle misure di sicurezza da parte di pubbliche
amministrazioni e di imprese che trattano categorie di dati
particolari, sulla corretta somministrazione di informativa e
acquisizione del consenso, oltre che sui tempi di conservazione dei
dati.
Si rileva inoltre
che nel corso del 2019 sono state applicate sanzioni per 15.910.390
euro oltre ad iscrizioni a ruolo per un importo complessivo di
12.243.267 euro, riguardanti trasgressori che non si sono avvalsi
della facoltà di definizione agevolata prevista dal decreto
legislativo n.101 del 2018.